°°°°Ser Gaudiel°°°°

ETIMOLOGIA DEL NOME: gaudium, dal latino, grande gioia, tripudio.

ETA': 27 anni

PROVENIENZA: Capua.

FAMIGLIA: Famiglia modesta di cui madre musicista e padre fabbricante di strumenti musicali. Nella bottega di quest’ultimo quand’era assai piccolo piaceva soffermarsi, veder con qual animo e passione il genitore portava a termine l’instrumento, quasi come fosse una creatura forgiata dalle mani dell’artefice e quasi animata. La di costui madre con il suo delicato tocco sfiora le corde di tali oggetti musicali e infonde il suo fiato che produce melodiche affascinanti. Gaudiel ascolta per ore e ore la dolce melodia che ella produce e inizia a raccontar in accordo a tal suono storie fantasiose di epiche gesta di cavalieri e delle loro amate dame. Troppo esuberante è però il suo temperamento che solo la disciplina del far musica tramandata dalla madre può farlo pacare. Ella si sforza pertanto di istruirlo allo strimpellar qualsivoglia strumento che il di costui padre produce. Il piffero è quel che Gaudiel predilige e col quale gli viene facile ammaliare le creature del mondo animale. Un giorno una ranocchia si avvicina dal suono che egli produce vien rapita, e si arrampica per le vesti dell’allora fanciullo posandosi sul suo capo scoperto. Da quel giorno Raganella mai si allontana senza non scorgere di lui i passi e il cammino. Talvolta trova posto sotto il suo copricapo e talvolta fa muovere i campanellini di questo anche in assenza di movimento dell’umano.

STORIA PERSONALE: Egli dall’età di 13 anni prestava servizio in quanto assistente dell’animatore del barone Cherubino. Quest’ultimo, temendo che la fin si avvicinasse, volle a lui passar l’arte e il saper fare del suo mestiere. Egli venne istruito a dovere e apprese tutte l’arti consone a tal ruolo. Alla dipartita del vecchio, che avvenne due anni dopo, l’incarico giunse a lui in modo naturale. Tutta al corte di lui era invaghita non certo pe’ amore ma pe’ la di lui indole, carisma e a modo suo fascino.
Una volta a tal proposito, la corte era tutta riunita per la investitura di un prode cavaliere, quando la festa fu iniziata all’onor di tale valoroso uomo e la musica suonata per far danzar di ambo i sessi i cortigiani. Quando egli lancia di nascosto bacche sul pavimento sotto i piedi di una dama di cui sapeva il di fronte lei cavaliere esser invaghito, ed un tratto lei pare a terra esser diretta, ma con scatto quasi felino il gentiluomo la salva in un dolce e avvolgente abbraccio, e di lì l’amor celato viene svelato e ricambiato. Il lieto fine con lui è a dir poco garantito, perché seppure pecca di malizia, non di certo di perfidia.

COME GIUNGE A SILVERLAND: Prima di giungere alle terre di Silverland, era diventuto abitante di Avalon. In questa terra era giunto per caso, nascondendosi all’interno di un carico di materiale che a sua insaputa era destinato alla congrega degli Artisti. Nonostante fosse stato scoperto dai mercanti di questa carovana, non fu allontanato grazie alla sua capacità di intrattenimento tramite la sua eloquenza, dialettica, e nondimeno fantasia nel raccontare e improvvisare storie, poesie, e quant’altro la sua mente fosse in grado di concepire. Tutto ciò avviene per poter sfuggire alle ripercussioni del barone Cherubino, uomo tra i più potenti del piccolo regno di Capua, la cui ira è stata scatenata da Gaudiel. Egli infatti si era impropriamente innamorato e dichiarato alla di costui figlia, che tale sentimento pareva ricambiare, ma era ritenuto naturalmente non degno a tale sentimento sia per dinastia che per ruolo sociale ricoperto.
Dopo aver trascorso quasi un intero anno in quel di Avalon, si trasferisce in queste terre di Silverland per seguire la sua amata congrega e poter anche qui mettersi al servizio della conoscenza.

DESCRIZIONE FISICA: Nonostante siano trascorse ventisette primavere dal suo concepimento, costui pare esser più maturo d’età. E’ di statura medio alta e fisico longilineo fuorché per il ventre pronunciato. Sul suo viso spiccano un naso adunco, occhi ammalianti dal taglio allungato, quasi femminile, di un color nocciola. Indi di virtù di beltà non è certo fornito ma di un grande riso tra diabolico e ammiccante con cui mostra la sua candida dentatura. De’ colori del sole al tramonto sembra esser vestito: porpora e rosso; il primo par rimembrare il color del porfido antico, il secondo del vermiglio sangue che scorre caldo nelle di lui vene. La foggia e dispositio del porpora e rosso della sua giubba con maniche a palloncino e brandelli pendenti al finir di queste, pare rifarsi al bicolore e alternanza dei colori degli stemmi dell’allor evo. Indossa guanti al di sopra dei quali è solito aver alle dita anelli vistosi tra cui uno col rubino che adorna l’anulare destro. Il suo buffo copricapo reca frange pendenti da ogni lato al fine dei quali vi son pendenti metallici di strana forma ad uncino che terminano in rumorosi sonaglini. Ma se leva il suo cappello, la sua capigliatura è corvina e folta come una selva ed essa inquadra le sue gote scarne. Le sue orecchie son adornate da orecchini d’oro. Le sue magre gambe son fasciate in pantaloni dello stesso rosso della casacca. Molto anguste e assai scomode a vedersi paion le scarpe che costui calza: strette molto al suo lungo piede profilando sul loro finir un spira.

ATTITUDINI CARATTERIALI: Dal suo nom certo di gaudio non manca: è pungente e divertente la sua lingua, che talvolta senza freno lascia scivolare. Se di bugia o verità, non certo a fin di male, la sua lingua tratta, non puoi mai aver certezza e di scherzo e di burla la vostra vita riempie. “Di intelletto e conoscenza di certo non manca e la sua rima non vi stanca”.

ALLINEAMENTO: NEUTRALE BUONO

CAPACITA’: Nel suo ricco trascorso al servizio del barone, sviluppa alcune capacità al fin di intrattener e divertir gli ospiti di Cherubino: dal ballerino al mimo, dal cantastorie al poeta, dal giocoliere all’acrobata, dal prestigiatore al sonatore di piffero.